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Niccolò Copernico e Gregorio XIII - Scientific rationale [ITA] Print E-mail

Copernico nasceva a Torun (Polonia) il 19 febbraio 1473, e, con la pubblicazione del De Revolutionibus Orbium Coelestium, divenne l’astronomo più influente della storia moderna. 50 anni fa l’Università di Padova dedicò al suo antico allievo il telescopio che ancora oggi è il maggiore sul suolo Italiano, quello di Cima Ekar.

Fig. 1 Copernico a colloquio con Dio, del pittore Jan Matejko (1873), preparato per il quarto centenario della nascita dell’Astronomo polacco.
 
La cosmogonia si avviava a cambiare sistema di riferimento, abbandonando il geocentro. L’astronomia restava comunque basata sulle osservazioni posizionali meridiane, topocentriche, e ancora per due interi secoli avrebbe continuato a preferire il foro stenopeico al telescopio per l’astrometria solare. Un esperimento condotto in simultanea a Roma e a Motta di Livenza sulla misura angolare dell’arco di meridiano, ci mostra quanto il foro stenopeico resti valido. L’ingresso del Sole nel segno dei Pesci avvenuto il 18 febbraio 2023 alle 23:34 è un fenomeno geocentrico, relativo al sistema di riferimento eclittico, che ha l’equinozio vernale come zero e l’orbita apparente del Sole come asse delle longitudini. Giulio Cesare aveva promulgato la riforma del Calendario nel 46 a. C. prendendo come valore dell’anno tropico 365 giorni e 6 ore, in capo alle quali il Sole tornava all’equinozio vernale. Nel 325 l’equinozio vernale era arretrato al 21 marzo, e questa data fu fissata come equinozio ecclesiastico dai padri del Concilio di Nicea. L’arretramento della data dell’equinozio continuava al ritmo di 3 giorni ogni 4 secoli, e al tempo di Copernico anticipava ormai di 10 giorni. Gli astronomi misuravano equinozi e segni zodiacali cronometrando i passaggi meridiani del Sole in confronto con le stelle, e sapevano dai tempi di Ipparco (150 a. C.) che l’equinozio arretrava rispetto alla direzione che il Sole ha sullo sfondo del cielo stellato.

 

Fig. 2 Il Sole proiettato sulla tarsia marmorea dei Pesci di Francesco Tedeschi in S. Maria degli Angeli a Roma il 18 febbraio 2023. Il centro di questo riquadro è a 5198 mm dal riferimento 160.
 

Se il Sole va dall’Acquario ai Pesci, l’equinozio cammina in senso opposto, ma molto più lentamente, facendo un giro completo in 26 mila anni e coprendo un intero segno in circa 2000 anni. Astronomicamente la data di nascita di Copernico cadeva 10 giorni più vicina all’equinozio di Primavera, quindi in pieno segno dei Pesci e costellazione zodiacale dell’Acquario, visibile quest’ultima solo in caso di eclissi totale. Dopo la Riforma di papa Gregorio XIII promulgata il 24 febbraio 1582 da Villa Mondragone in Frascati con la Bolla Inter Gravissimas, la precessione continua, ma la data dell’equinozio vernale (da Ver=Primavera, in latino) resta agganciata al 21 marzo, secondo la tradizione Nicena per il computo della data della Pasqua. Dunque la precessione continua a cambiare le costellazioni su cui il Sole è proiettato ad una data fissata: 4000 anni fa di oggi sarebbe stato sullo sfondo dei Pesci, 2000 anni fa era arretrato nella costellazione dell’Acquario, e tra qualche secolo sarà nel Capricorno, ma i segni zodiacali restano quelli della tradizione greco-babilonese a cui già Tolomeo si volle adeguare. Si tratta solo di un cambio di sistema di riferimento, come accade per la Bussola, che quando guarda a Nord-Est è Grecale, ma da Roma a Nord-Est non si va in Grecia: il riferimento originale era Malta.


Presentiamo i risultati della misura dell’ingresso del Sole nei Pesci 2023 dalle meridiane di S. Maria degli Angeli e di piazza san Pietro, usando anche il passaggio meridiano di Sirio, come facevano già gli Egizi oltre 4000 anni fa.

 
Fig. 3 Sirio sulla sinistra dell’obelisco Vaticano il 18 febbraio 2023 h. 20:57:15, visto dalla linea meridiana.
 
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